La fantasia è la grande alleata di ognuno di noi.
Ognuno ha tanti sogni. Quale vorresti che si realizzasse?
È questo il tema scelto dalla Fondazione Paola Adamo per la settima edizione del Concorso annuale rivolto alle scuole, la cui finalità è quella di divulgare la conoscenza della vita della quattordicenne tarantina Serva di Dio Paola Adamo(24.10.1963 – 28.06.1978), vissuta nella Grazia di Dio, affinché un numero sempre più grande di adolescenti e giovani possa conoscerne gli ideali e, condividendoli, ispirarsi al suo esempio di cristiana testimonianza, intelligente creatività, dialogo-comunione con i genitori, docenti e amici.
Paola è stata definita dalla giornalista Laura Badaracchi “dono nascosto di Taranto” (Avvenire 29/06/ 2003) … A seguito del riconoscimento delle Virtù eroiche l’Arcivescovo di Taranto S. E. Mons. Filippo Santoro nel 2019, a San Giovanni Rotondo, ha ufficializzato ai Vescovi pugliesi il decreto di apertura della Causa di Beatificazione e quindi la nomina del Postulatore don Martino Mastrovito. Il 3 giugno ha costituito la Commissione storica e la Commissione teologica.
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“Da Paola a mamma Lucia e a papà Claudio il passaggio è obbligato: è l'intreccio - fatto raro –
di una triade unificata. Sì, perché la storia di Paola è innanzitutto la storia di una educazione riuscita”,
ebbe a dire il Postulatore generale dei Salesiani don Pasquale Liberatore all’epoca della prima petizione presentata da don Giuseppe Schiavarelli, parroco della Don Bosco di Taranto.
Scriveva papà Claudio il 25/10/1979: «Paola accoppia alla squisita sensibilità dell'artista che è in lei, una precisa e ferrea volontà di risolvere i problemi della vita in perfetta libertà, attraverso una comprensione intellettuale degli stessi e sempre nel sacro rispetto dell'Amor di Dio.
Come suo compito di vita sceglie l'UOMO, intorno al quale, afferma, ruotano tutti gli sforzi e il sentimento d'ogni artista. Paola partecipa all’arte carica di sentimenti ed emozioni, ma non cerca in essa l'eccitamento di emozioni narcisistiche, bensì pace, riposo, calma.
E in questo suo cercare l'accompagna una fede profonda, radicata nell'anima; una fede ardente e costante che non viene mai meno, così come attestano non solo i suoi scritti ma anche le testimonianze delle compagne di scuola che, in lei, trovano quel grande e indispensabile motore di qualsiasi ideale che è l'entusiasmo. Cioè quella fiamma che accende, trasporta e alle spalle mette le ali con cui ci si libra, come colomba verso i più alti orizzonti. Paola, con la sua vita profondamente cristiana disorientò. Il fine del suo impegno era la conquista di forze e idee morali di valori permanenti; impegno condotto sempre con continuità ed in lotta con l'odierna connaturale tendenza a banalizzare tutto.
Per lei l'AMORE era la base,
l'ARTE la parola,
l'ESEMPIO il mezzo.
Pertanto, per il suo atteggiamento di vita, stante la sua età, può definirsi l'ideale giovanile della perfezione morale, e spirituale. Rapidamente pervenuta a maturazione, a Paola è quindi mancato solo il tempo per meravigliare gli altri, affinando i sentimenti di tutti, elevandone e purificandone le azioni.
Paola capì che la vita è lotta, sacrificio, moralità, rigore, impegno continuo. Con pienezza e sincerità si apriva a chiunque e sin dal primo incontro, convinta che in ogni persona vi fossero i suoi stessi sentimenti per il semplice fatto che esistevano in lei e che alla schiettezza non potesse fare riscontro che pari schiettezza.
In ogni coetaneo che accostava vedeva un fratello vero, convinta com’era che nell’uomo in genere, non può non esservi l’afflato divino e che quindi tutti erano da considerare, e sempre, senza cattiveria.
Ne consegue che non concepiva la cattiveria per la cattiveria, e meno che meno, riusciva mai a considerarsi oggetto di cattiveria alcuna. Amava con spontaneità sublime; le compagne più dirette la consideravano una ragazza straordinaria sotto ogni aspetto»
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I nostri studenti, vincitori anche di altre edizioni, hanno conosciuto due anni fa il compianto don Gaetano D’Andola, salesiano che per circa un ventennio ha creduto nella santità di Paola ed ha diretto il Foglio “Ciao gente…sono Paola”, pubblicazione mensile, nella quale spesso si riportano stralci dei loro temi. Alle parole di don Gaetano affidiamo un ulteriore squarcio dell’esemplare vicenda esistenziale di una ragazza buona, generosa, per la quale non costituiva motivo di vanità l’esser figlia dei celebri architetti Lucia D’Ammacco e Claudio Adamo:
«La breve ma intensa vicenda umana di Paola è stata certamente un dono di grazia, ma, al tempo stesso, il risultato del suo impegno volitivo e deciso, sostenuto e alimentato da una eccezionale prassi educativa da parte dei genitori e dell’amabile e forte pastore d’anime Don Giuseppe Schiavarelli, Direttore – Parroco della “San Giovanni Bosco” in Taranto, salesiano rinomato per il suo equilibrio e la grande umanità. Nel clima attuale che denuncia una preoccupante “emergenza educativa”, Paola si pone come un concreto modello per gli adolescenti e giovani del nostro tempo. La ricca fioritura di libri e di iniziative che hanno favorito la diffusione del “fenomeno Paola”, soprattutto negli ambienti giovanili, conferma il fascino e l’influsso determinante della sua testimonianza di vita. A giusto titolo il Postulatore Generale dei Salesiani, Don Pasquale Liberatore, poté scrivere: “Aver portato alla luce il messaggio racchiuso in questa giovane vita, significa aver detto ai giovani che la santità è possibile anche oggi, è aver detto agli educatori che educare è ancora possibile”.
Paola, una ragazza “straordinariamente normale”, si è fatta apripista di un cammino di santità per i suoi coetanei con la luce della sua esemplare testimonianza. Ragazza moderna, amò lo sport, la musica, l’arte, la bellezza, lo scherzo, l’amicizia; intelligente e volitiva sviluppò le sue potenzialità umane, in famiglia, nella scuola e nel mondo esterno, aprendosi ai valori della socialità e della solidarietà, in sintonia con la visione cristiana della vita.
A soli nove anni scrisse: “Per vivere in eterno bisogna avere la parte più importante libera dai peccati e dalle colpe; questa parte è l’anima. Ecco la chiave della vita”. E a dodici anni: “Se credi in Dio hai il mondo in pugno”.
Nel pieno di una adolescenza viva e armonica, vissuta tra i 14 e i 15 anni, Paola - trasferita d’ urgenza all’Ospedale “Cotugno” di Napoli – stroncata in brevissimi giorni da una epatite virale al massimo grado, il 28 giugno 1978 rese la sua bell’anima a Dio, matura per il cielo.
Attorno alla sua figura si registrò man mano un provvidenziale, crescente interesse […]
Prof. ssa M. Carmela Bonelli
I nostri studenti hanno approfondito la conoscenza della vita di Paola ed hanno presentato circa 100 temi e due video, vincendo 13 premi in denaro (primo premiato per la sezione video Filippo Di Canio); pubblichiamo il tema di Mario Giove (secondo premio per le classi seconde), alunno della 2 B.
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