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Anche quest'anno è andata; ormai, avevo esperienza, quindi non c'è stato bisogno dei sopralluoghi dell'anno scorso, come passare il giorno prima delle gare a studiare l'edificio, o arrivare in anticipo per trovare subito la classe. No, quest'anno è stato molto più comodo, tanto comodo che io e la mia famiglia ci siamo presentati all'Università Bocconi intorno a mezzogiorno. Forse saremmo arrivati direttamente tre quarti d'ora prima della gara. Tuttavia, il mio desiderio di mangiare alla mensa dell'Università richiedeva di arrivare prima dell'ora di pranzo.

In generale, quest'anno è andata molto meglio. Non soltanto perché ho speso più del doppio di euro spesi in LEGO l'anno scorso, ma per l'esperienza, anche se è stata un po' sfortuna. Ciò che ho temuto principalmente è stato infatti di sentirmi troppo sicuro e, alla fine, non sapere come risolvere i problemi al momento della gara; le schede di allenamento, infatti, le ho completate tutte l'anno scorso, e quest'anno potevo vantare soltanto una conoscenza già abbastanza approfondita dei ragionamenti per giungere alle soluzioni. Per tenere la mente sveglia, in fondo, ho passato soltanto la settimana prima del 12 a cercare formule, legami e curiosità relative ai numeri, e ho trascorso il viaggio in treno leggendo libri di matematica. Ecco un'ottima spiegazione per cui uno tra i due problemi che ho sbagliato l'ho sbagliato interpretandolo male.

 

Il 12 -

Giorno della gara. Quest'anno (due parole che ripeterò spesso nel corso del testo) ho pensato di aggiungere qualcosa che rispecchi lo spirito di ciò di cui sto raccontando, per quanto possa diventare noioso (cercherò di non farlo accadere).

12 è un numero importante: ad esempio, è il primo numero divisibile per un certo numero di numeri consecutivi. Non abbiamo capito niente, giusto? Non importa, volevo giusto provarci, ma era uno scherzo. Non avrei scritto un paragrafo matematico. Forse. Ma non sapendo che avrebbe reso noioso tutto il testo.

Quindi parliamo di questo 12. 12/05/2018. Dopo l'abbondante colazione, siamo usciti in una Milano splendente e attiva. Questo perché migliaia di ragazzi partecipano alla finale, e i tram, poco a poco che ci avvicinavamo alla zona universitaria, erano stracolmi di menti emozionate. Sicuramente c'era anche qualche mente più tranquilla e sicura, come la mia e quella di tutti i ragazzi passati per la seconda volta. Sapere come vanno queste cose aiuta a non essere ansiosi. Solo l'ansia può far sbagliare qualcosa che si sa fare.

Mi sto dilungando?

Bene, era quello che volevo! Così posso parlare più velocemente di ciò che abbiamo fatto alla Bocconi prima della gara, oltre alla classica suonata al pianoforte, che quest'anno è andata particolarmente bene. Ma non potevamo non comprare una maglietta: anche se non trovavamo la mia taglia. E invece, no, tanto ha voluto mia madre che comprassi una maglia per me, che alla fine è magicamente spuntata una della mia taglia. Strano.

Ma non potevamo non comprare un libro, come quello che ha scritto il campione italiano quattordicenne di Giochi Matematici, arrivato primo l'anno scorso e quest'anno, e che l'anno scorso ha anche vinto a Parigi. Ma in realtà, ciò che davvero non potevamo non fare era mangiare alla Mensa dell'università (sì, Mensa con la maiuscola, per simboleggiare la sua entità soprannaturale). Non cucinano male, lì. Ebbene, finito di mangiare, sono entrato nell'aula. Con due minuti di ritardo. Giusto in tempo.

Ma le lasagne avevano bisogno del loro tempo. E a qualcosa dovevo rinunciare. Chiaramente era più sacrificabile arrivare in orario.

 

Aula 2-2 -

Ormai sapevo il problema delle aule: sono numerate con un trattino in mezzo, quindi 10 è 1-0, 15 è 1-5, 19 è 1-9, 24 è 2-4... Individuare il prossimo termine della sequenza. Uhm, scusate, deformazione professionale. Ad ogni modo, io ero nell'aula 2-2. E stavolta non ero “nuovo” nel settore. Così è andato tutto liscio fino al quinto problema; come ho anticipato, l'ho semplicemente interpretato male. Se qualcuno vuole provare a risolverlo, non dico la soluzione e il testo completo della finale dei giochi è sul sito dell'università. Ad ogni modo, ero sicuro che quel problema fosse sbagliato, e invece non era l'unico. Come l'anno scorso, in fondo; 8 su 10.

Ma il divertimento, più che la premiazione, è stata la mia sicurezza di non essere tra i premiati per pochi posti. In parte, avevo indovinato. Ma quest'anno piuttosto che i primi 150 hanno premiato solo i primi 120. Però so che, se avessero premiato 150 ragazzi come l'anno scorso, io... non sarei stato premiato comunque per tre posti. Ebbene sì, centocinquantatreesimo. Un bel risultato, su duemila e più persone, in confronto al quattrocentesimo posto dell'anno scorso.

 

8 problemi  -  43 punti  -  39 minuti...

Che orgoglio, caspita! E che paura... visto che l'anno prossimo passo di categoria e dovrò affrontare quesiti ancora più difficili. Chissà, forse andrà ancora meglio proprio con le cose più difficili...

Andrea Maggi

Classe 2B - Sc. Sec. 1° gr.

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