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“Un migliaio di migranti sbarca sulle coste di Lampedusa”,“Migranti in fuga”, “La Germania ha accolto i profughi nei centri di prima accoglienza”, “L’Austria si rifiuta di aprire le frontiere”.

Sono ormai questi i titoli che inondano le prime pagine dei giornali o dei notiziari trasmessi alla TV: migranti e profughi sono diventati delle star di fama europea! Se stessimo parlando di gente che non scappa dal proprio Paese  mettendo a repentaglio la vita su dei barconi malandati, forse ci verrebbe anche da sorridere per la loro notorietà… Ma purtroppo non è così. Stiamo parlando di un’infinità di gente che è morta e che forse sta morendo proprio adesso, in questo momento, mentre io scrivo mossa dalla volontà di pregare per loro, di fare qualcosa nel tentativo si superare quel senso di impotenza che accomuna molti di noi.

Vittime innocenti inghiottite, risucchiate dal gelido mare che ha tolto loro la vita. A causa di chi? Di gente senza scrupoli che non si preoccupa minimamente di far salire su queste cosiddette “carrette del mare” bambini, uomini e donne che pur di dare ai loro figli una vita migliore, sono disposti anche a perdere la loro. Purtroppo ne abbiamo viste tante di immagini drammatiche, di bimbi che piangono, che vengono strappati dalle braccia infreddolite delle loro mamme e gettati in acqua e che vengono trovati morti sulle nostre spiagge. Sicuramente a tutti sarà capitato di vedere la tragica immagine di Aylan Kurdi, il bimbo ritrovato senza vita sulla spiaggia di Kos, nel Mar Egeo. Aveva meno di cinque anni… ed ha sconvolto il mondo. Riguardando le foto che lo ritraggono, con il suo fratellino anch’egli annegato, sorridente e con quel misto di speranza, ingenuità e voglia di vivere dipinta sul suo volto, non ho potuto fare a meno di provare un immenso e sconfinato dolore e di piangere. In questo momento dalla strada giungono gli allegri canti del Carnevale ed io penso alle tante feste per i bimbi a cui tutti questi angioletti non potranno più partecipare. E non è giusto, non dobbiamo accettarlo.

E cosa dire di ciò che sta succedendo nel Nord Europa? Assistiamo a troppe scene in cui i profughi marciano sulla ferrovia con 11°C sotto lo zero; hanno ai piedi delle buste di plastica al posto delle scarpe. Sono alla ricerca di aiuto, ci stanno tendendo la mano e noi cosa facciamo?! Chiudiamo le frontiere! Sì, perché coloro che siedono sulle poltrone del potere si preoccupano esclusivamente di come potrà reagire la nazione di fronte a questa situazione. Ma se dovessero chiudere tutte le frontiere, i profughi dove andrebbero? Alcuni “illuminati” sono convinti che non verranno più, considerato che non c’è più posto. Ma non capiscono che loro non partono per una bella vacanza, per una gita o per la settimana bianca!!! Scappano dalla morte inseguendo il sogno di una vita normale per i propri figli.

Osservando alcune immagini mi son venute in mente scene relative alla Seconda Guerra Mondiale, in particolare quelle dei campi di concentramento. Sì, proprio i campi di concentramento in cui venivano deportati gli ebrei. Fa paura dirlo ma sembra, sotto alcuni aspetti, di essere ritornati in quegli anni, dove orrore e morte regnavano sovrani. Riflettendo su ciò che vedo e ascolto ogni giorno, mi sembra di capire che tutto ciò che è successo non sia servito a nulla; quegli errori si stanno ripetendo ancora e, cosa ancor più grave, non si sta facendo nulla per impedire che ciò accada.

Immagini di bambini che camminavano scalzi nella neve, senza capelli le abbiamo viste ieri ed immagini di bambini che marciano sulle rotaie le vediamo ancora oggi. Cosa cambia? Solamente un pigiama a righe ed una stella gialla…

A tal proposito voglio cogliere l’occasione per dire che la nostra scuola, l’I.C. Calò, ha aderito al progetto internazionale “Crocus”, in collaborazione con la Fondazione Irlandese per l’Insegnamento sull’Olocausto, che. consiste in un percorso storico di conoscenza e sensibilizzazione verso tematiche come la discriminazione, i pregiudizi e l’intolleranza.

Oltre all’analisi di materiale documentale, abbiamo provveduto a piantare i bulbi di crocus, fiori che hanno un caratteristico colore giallo intenso e quando fioriscono assumono la forma simile a quella di una stella di Davide. Li abbiamo  piantati a dicembre e a giorni dovremmo vederli sbocciare. Abbiamo deciso di dedicare questi fiori ai troppi angioletti, a quelle creature innocenti, vittime dell’indifferenza degli uomini, che da lassù ci guardano e che questo Mondo avrebbe dovuto proteggere.

Maria Cardinale

Classe 3^A Scuola secondaria I grado

I.C. Calò - Ginosa

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