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Fin dall’antichità l’uomo scrutava il cielo in cerca di segni premonitori sull’andamento del clima, importantissimo per i raccolti e per altre attività. Oggi invece ci affidiamo a strumenti di precisione e a personale specializzato in grado di dirci con esattezza i vari cambiamenti metereologici e climatici. Lunedì 21 marzo le classi terze dell’ Istituto Comprensivo Giovanni Calò si sono recate presso il Teleposto Meteo dell’ Aeronautica Militare di Marina di Ginosa per una visita didattica. Come prima tappa abbiamo visitato “la centrale operativa”, una stanza piena di strumenti, registratori e misuratori (come i barometri che misurano la pressione atmosferica), utili per fare osservazioni meteo ogni ora e poter poi  preparare aggiornati bollettini meteo. Abbiamo appreso che i bollettini hanno un unico codice internazionale: ad esempio per l’orario ci si basa sul meridiano di Greenwich, per quelli speciali viene utilizzata la parola SPECI. Il “codice identificativo” della sede di Marina di Ginosa è LBH. I bollettini vengono effettuati per i voli aerei, dal momento che prima di partire gli aerei hanno bisogno di dettagliate informazioni meteo,  per un fattore statistico e solo in minima parte per il meteo: servono, infatti, anche per stimare la temperatura media. Inoltre i dati meteo vengono forniti a chi ne ha bisogno, ad esempio per una tesi di laurea o per assicurazioni. Una cosa molto importante che ci è stata fatta notare è che sono osservazioni e non previsioni: la differenza sta nel fatto che le osservazioni dicono ora per ora quello che sta succedendo. Inoltre le previsioni sono attendibili solo fino a tre giorni, dal quarto in poi vengono chiamate tendenze e a partire dal sesto giorno sono poco verosimili.

Il Maresciallo Ruggiero e il Maresciallo Bodini, che ci hanno guidato in questo percorso e ci hanno spiegato concetti complessi in modo semplice, chiaro  ed esaustivo, ci hanno poi mostrato alcuni strumenti situati sul tetto dell’edificio: un anemometro, strumento utile per misurare la velocità del vento e che funziona un po’ come una girandola,  un pluviometro, strumento che indica l’ intensità della pioggia (in millilitri). Il Maresciallo Ruggiero ha ricordato che durante i giorni in cui si verificò l’alluvione ci fu una quantità altissima di pioggia: dodici millilitri al metro quadrato! Ci ha poi riferito che ai tempi del fascismo quella stazione era un’importante torre di avvistamento sul mare e la stazione era dotata di un cannone.  Ci siamo poi spostati al piano inferiore dove c’è una cabina meteo: una costruzione bianca in modo da non attirare i raggi del sole contenente alcuni termometri e strumenti misuratori e registratori insieme a un ciuffo di capelli biondi: questi ultimi infatti sono utili per misurare l’umidità, in quanto sono i più sensibili all’ambiente esterno. Al termine della visita abbiamo ringraziato le nostre guide per la loro disponibilità e la loro professionalità nel rispondere alle nostre domande. Per noi tutti è stata un’esperienza interessante e stimolante  che va ad aggiungersi al nostro bagaglio culturale. Tutto quello che abbiamo imparato ci ha sicuramente arricchito e ci auguriamo di continuare a fare esperienze del genere per poter migliorare la nostra conoscenza.

Giovanna Noia

Classe 3^A scuola secondaria I grado

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