Ai docenti e agli alunni
In un angolo del campo di concentramento, a un passo da
dove si innalzavano gli infami forni crematori,
nella ruvida superficie di una pietra,
qualcuno, chi?, aveva inciso con l'aiuto di un coltello forse,
o di un chiodo, la più drammatica delle proteste:
"Io sono stato qui e nessuno racconterà la mia storia".»
(Luis Sepúlveda, Il vecchio che leggeva romanzi d'amore )
Il 27 gennaio si rinnova l’impegno a ricordare, con le vittime della Shoah, gli orrori di tutte le guerre, deportazioni, genocidi e stermini della storia.
Il "Giorno della Memoria" è stato istituito dalla legge n. 211 del 20 luglio 2000 per "Ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati".
Facciamo memoria del passato per tracciare le coordinate del futuro, anche in piena pandemia, anche quando per la corsa al vaccino e all e cure mediche ci si dimentica, ancora, delle popolazioni povere, quelle con PIL negativo…
Si coinvolgano gli alunni, nei giorni a seguire, sui principi educativi richiamati dai Diritti Umani fondamentali, riconoscendo il dialogo e l’equa ripartizione delle risorse del nostro Pianeta., come unici strumenti per porre fine alle ingiustizie. Si rievochino fatti storici e luoghi per farne occasioni di riflessione per combattere l’indifferenza e l’oblio, per i quali l’istruzione, quando irrobustita da Valori, rappresenta l’antidoto.
E di questi tempi ce n’è bisogno.
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