Valutazione attuale: 2 / 5

Stella attivaStella attivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 

Il libro “Lo sviluppo della semiotica e gli altri saggi” di Roman Jakobson pubblicato nel 1978 da Bompiani è stato ripubblicato dallo stesso editore ed adesso è di nuovo nelle librerie.


La raccolta di saggi spiega come è nata la “semiotica”, la disciplina che studia i segni e il modo in cui questi hanno un senso (significazione). Al centro c’è il linguista Roman Jakobson, “l’ultimo dei grandi vecchi”, come lo ha definito Umberto Eco che ne ha scritto l’introduzione. Pochi anni dopo Eco passò in rassegna i contributi alla semiotica dello stesso Jakobson.


In questo dialogo a distanza interviene un saggio scritto per questa occasione da Nunzio La Fauci, che ricostruisce criticamente fasi e modi con cui i protagonisti sono giunti alla semiotica, mostra le relazioni, quindi le differenze, fra la linguistica e la nuova disciplina, e risale verso le origini sino a trovare nella definizione di “segno” la possibile radice di un equivoco ormai secolare.

Roman Jakobson era un personaggio con una storia particolare; era nato in una famiglia poliglotta dove si parlavano normalmente 3 lingue e fu un appassionato studioso della lingua e del linguaggio in tutte le sue forme. Era molto amato dal giornalista Umberto Eco che nel suo necrologio disse: “Non era famoso presso l’uomo della strada come Picasso o Einstain ma era della stessa razza. Tutti avevano imparato qualcosa da lui e a 85 anni cerca di imparare qualcosa da tutti”.  Nato a Mosca, 10 ottobre 1896, morto a Boston, 18 luglio 1982 è stato un linguista, semiologo e traduttore russo naturalizzato statunitense, studioso della letteratura slava. Jakobson è considerato uno dei principali iniziatori della scuola del formalismo e dello strutturalismo nonché uno dei maggiori linguisti del XX secolo. A lui si deve lo studio della teoria della comunicazione linguistica, basata sulle sei funzioni comunicative che si associano alla dimensione dei processi comunicativi. Le sue opere spaziano dalla teoria generale della lingua alla fonologia, dalla morfologia alla grammatica, dalla lingua russa alla letteratura russa, dalla poetica alla slavistica, dalla psicolinguistica alla semiotica, e abbracciano anche molti altri settori del sapere umanistico.

Jakobson scrisse nel 1923 Sul verso ceco, nel 1929 Il folklore come un particolare modo di creazione, in collaborazione con Pëtr Grigor'evič Bogatyrëv; nel 1931 Principi di fonologia storica; nel 1941 Linguaggio infantile, afasia e leggi fonetiche universali; nel 1945 Sulle fiabe russe e Gli inizi dell'autodeterminazione nazionale in Europa; nel 1949 Sulla teoria delle affinità fonologiche tra le lingue; nel 1955 L'afasia come problema linguistico; nel 1966 Alla ricerca dell'essenza del linguaggio (sulla rivista "Diogènes"); e tra gli anni 1962 e 1982 la sua raccolta più conosciuta, i Saggi di linguistica generale, comprendente diversi articoli apparsi su riviste varie

In conclusione possiamo decisamente affermare che la storia della semiotica è molto avventurosa se non fosse che è stata relegata nelle Accademie polverose e resa obsoleta da alcuni studiosi, eppure è così affascinante!

 

Malagnini Annamaria 1 A Sc. Sec. I gr

Statistiche

Visite agli articoli
3816338

Albo on line

albo on line

 

Amministrazione Trasparente

amministrazione trasparente

 

Vai all'inizio della pagina