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“Accolgo irregolari e reietti” La scelta di don Francesco

Don Francesco Pirrera, 53 anni e parroco di Valderice, quando chiesero al clero la sua disponibilità per essere cappellano nel carcere sentì che era arrivato il suo momento di mettersi in gioco. È lì dove ha conosciuto Babacar per cui la sua unica prospettiva era quella di avere una vita da irregolare.

Don Francesco lo invitò a dormire da lui così per ridargli la possibilità che la porta chiusa nel carcere gli aveva tolto. Qualche settimana dopo invece, mentre Don Francesco celebrava la Via Crucis, arrivò in parrocchia un altro ragazzo, anche lui disorientato e senza soldi, si chiamava Fan e veniva dal Senegal.

Don Francesco si sveglia alle 4 per accompagnare Babacar al lavoro, anche Fall e Suane lavoravano e si autogestivano senza contributi. Qualcuno di loro però poi tenta di attraversare la frontiera ed altri finiscono in zone invisibili nelle mani di sfruttatori.

Don Francesco riesce a prendere il cellulare e fare una videochiamata con loro per salutarli, rimette il cellulare in tasca e farfuglia: “L’accoglienza è il segno dell’amore dell’Eucarestia che celebriamo. Lui ogni giorno ci aspetta in uno sconfinato panorama di opere di bene”.

Mariateresa Scala 3C

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