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La coinvolgente manifestazione che si è tenuta il 24 novembre nell’I.C. Calò ha visto la partecipazione di tutte le classi della scuola secondaria, con oltre 250 alunni, con professori e alcuni genitori. La scuola insieme ad Amnesty International di Taranto ha organizzato l’incontro per mandare un messaggio significativo a noi ragazzi, germogli del futuro, noi che abbiamo la possibilità di far sentire la nostra voce sui diritti umani che più volte non vengono rispettati. 

Per arrivare preparati alla giornata intitolata “Dal Diritto di protesta al Diritto delle donne in Iran” ci siamo informati dei fatti, abbiamo visionato filmati delle proteste che dall’Iran, tramite i social, sono balzati in tutto il mondo. Abbiamo letto e discusso in classe dei nostri e altrui diritti e infine il giorno precedente, il 23 novembre, abbiamo realizzato in cortile un’Estemporanea di pittura, in cui con immaginazione e colori abbiamo creato dipinti sul tema dei Diritti Umani soprattutto delle donne.

Con questi dipinti e opere abbiamo allestito la palestra in occasione dell’incontro. 

Gli attivisti intervenuti Mariacarmela Ribecco, Francesco Sansolino e Domi Bufi ci hanno parlato, tra le tante cose, della situazione in Iran in questi giorni e dei rischi e pericoli che corrono le donne iraniane se non indossano bene il velo.

Ci hanno spiegato che se queste donne non rispettano le regole imposte dal governo Iraniano, vengono torturate in modo inconcepibile dalla polizia “morale”.

Ecco perché ogni ragazza della scuola ha portato un velo per coprirsi il capo, per poi toglierlo per partecipare, in maniera simbolica, alle proteste in atto. È stato questo uno dei momenti più forti ed emozionanti della manifestazione. 

Uno dei diritti più importanti di cui hanno parlato, infatti, è il diritto alla protesta pacifica, a volte poco riconosciuto perché molte volte le forze dell’ordine intervengono con violenza anche su chi lo rivendica. Questo diritto, infatti, non è riconosciuto in Iran perché chi protesta viene arrestato e “giustiziato”, malgrado poi si copra la morte per percosse con una morte per infarto … Tutto ciò ci rende tristi e disillusi, perché sembra che le forze dell’ordine, in alcuni Paesi poco democratici, non svolgano bene il loro lavoro, tendendo ad abusare del “loro potere” o ad usarlo male. 

È stata una giornata molto significativa che ha suscitato in noi speranza, perché non solo eravamo riuniti per una sola causa comune, ma simbolicamente eravamo uniti a tantissimi che nel mondo sostengono Amnesty e le sue azioni. Grazie ad Amnesty, un Movimento globale formato da persone che hanno a cuore i diritti umani e che lavorano insieme per promuoverli e difenderli ovunque nel mondo, ogni giorno vengono salvate vite umane, a prescindere da chi siano e ovunque siano: laddove mancano libertà, verità, giustizia e dignità Amnesty c’è.

Abbiamo capito l’importanza di una società più giusta e equa, con gli stessi diritti e connessa da un filo umano che ci coinvolge tutti.

È stata una presa di coscienza forte e consapevole: capire che ci sono persone bisognose di aiuto, del nostro aiuto, e che noi anche con poco, magari una firma, o un euro, possiamo contribuire a salvare ci ha fortificati e resi più “adulti”.

Quando sai che c’è qualcosa che deve essere cambiata, ti senti in colpa se non aiuti il mondo ad aggiustarla. È una grande responsabilità da prendere, messa sulle spalle di tutti anche di noi giovani.

Che qualcuno dia fiducia ai ragazzi della nostra età, dando nelle loro mani il peso del mondo, è solo un modo in più per coinvolgerli. Il significato di questa manifestazione è stato quello di far entrare nel cuore di ciascuno di noi l’importanza della protesta, e che le parole, non sono più solo parole se possono cambiare la vita delle persone, scolpendo nella mente di chi le ascolta concetti come libertà, dignità e diritti per tutti.

 

 

Alessandro Valentino

Alex Vasile

Andrea Galeota

Annamaria Malagnini

Antonello Passarelli

Domenico Bozza

Flavio Rosato

Gianfranco Difranco,

Gianvito Bitella,

Giorgia Calabrese

Graziana Saracista

Leonardo Galante

Marika Paiano

Marika Spadaro,

Matteo Tamburrano

Nadia Maggiore

Rosario Pio Luisi

Simona Stigliano

Virginia Vavallo

Vittorio Gigante 

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