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 Mi chiamo Filippo Ribecco, frequento la scuola media, esattamente la prima classe del corso C, scuola Calò ed ho pensato di raccontare un pezzo di storia della vita di mia nonna.

Mia nonna si chiama Maria Furio è nata a Noicattaro (Ba) il 28 marzo del 1925.

Questo racconto nasce da una lezione di Religione in cui si parlava dell'aiuto al prossimo. Ho infatti detto che a mia nonna le piaceva aiutare la gente che durante la Seconda Guerra Mondiale aveva bisogno di aiuto.

Mia nonna era una ragazza di famiglia numerosa; durante gli anni della guerra lei non era ancora sposata, aveva 15 anni, e già a questa età si occupava dei fratelli più piccoli e andava ad aiutare i genitori in campagna. La sera tutta la famiglia si riuniva per cenare e dopo cena c' era chi cuciva e chi ricamava.

Si facevano luce con il lume a petrolio e la fiamma del fuoco del braciere. Le sorelle più grandi non potevano sposarsi perché i ragazzi erano tutti in guerra; i suoi genitori facevano discorsi tristi perché avevano i figli ed i fratelli al fronte… Non c' era tanto cibo perciò mangiavano soprattutto legumi e pasta fatta in casa.

Mia nonna, donna molto forte e “timorata di Dio”, come si diceva allora, grazie al suo carattere - peraltro molto generoso - cercava di dare sostegno e incoraggiamento alla gente che, in quel tragico periodo, aveva perso tutto, anche la speranza di veder tornare i propri cari. In quella situazione si sentiva un po' crocerossina, crocerossina nell’animo e nei fatti.

Questa non era cosa facile, perché anche lei viveva nelle difficoltà, ma animata dall’educazione familiare e dai precetti evangelici non si perdeva d’animo. Dalle sue parole ho capito che la guerra ha insegnato a lei e alle famiglie come la sua ad essere autonomi ed a cercare qualsiasi cosa per sfamarsi, accontentandosi, quindi ad essere più forti e responsabili; per quanto la guerra sia stata una pagina dolorosa della vita di nonna Maria, nel parlarne sente la gioia interiore di esser stata utile alla comunità.

Ma non solo… anche a me, perché i suoi racconti mi fanno capire quanto sia importante la pace e quanto anche io nel mio piccolo debba essere operatore di pace e di solidarietà.

FILIPPO RIBECCO 1 C Sec. di primo grado

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