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L’anno scolastico, quando volge al termine, si porta dietro una valanga di iniziative progettate con l’intento di migliorare, anno dopo anno, un lavoro prezioso quanto il mondo, quale quello dell’insegnamento.

Dalla fine di maggio e in  questa prima decade di giugno, si sono avvicendati nell’Istituto Comprensivo “G. Calò” una serie di momenti unici ed emozionanti che sicuramente lasceranno, nelle giovani menti dei nostri alunni, ricordi indelebili di un’infanzia, una giovinezza, ricca di esperienze, di conoscenze e di competenze.

I docenti dei plessi scolastici: “G. Calò”,” G. Paolo II” “ G. Lombardo Radice” e “G. Morandi” hanno realizzato un sostanziale lavoro con gli alunni  della scuola di base, Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado, finalizzato ad educare i cittadini alla consapevolezza, all’autonomia, alla responsabilità e alla valorizzazione delle radici locali, di cui ogni persona deve sempre essere fiera e orgogliosa. La motivazione della progettazione  ha avuto come scopo l’idea di tener viva la memoria del passato, leggendo i segni del presente per proiettarsi verso il futuro con responsabilità. Pertanto, il mondo della scuola, partendo dalle dure considerazioni sui recenti disastri ambientali, dovuti alle ultime alluvioni che hanno colpito Ginosa, ha voluto inoltrare, a tutta la cittadinanza, il messaggio di recuperare e salvaguardare il proprio paese. Ginosa  deve riprendere in mano la sua storia! La scuola, così facendo, si è riappropriata di un ruolo che è sempre stato di sua competenza, quale centro di promozione e sviluppo culturale

Il titolo del Progetto, che ha abbracciato questi nobili intenti, è stato infatti :”Ginosa: storia e storie tra fascino e cultura, tra splendore e recupero”. La scuola dell’Infanzia, dei plessi scolastici  “G. Lombardo Radice” , “G. Morandi” e ”G. Paolo II”, esibendosi nel palazzetto dello sport di Ginosa, oltre che nelle strutture di appartenenza, ha ripreso, con grande tenerezza dei bambini e bravura dei docenti, danze e balli della tradizione popolare: pizzica, quadriglia… accompagnati dalla fisarmonica del maestro Calia, per offrire  ai piccoli opportunità di movimento, di coordinazione corporea e  armonia  musicale. Queste esibizioni sono state affiancate dalla narrazione di storie simpatiche e adattate ai tempi nostri, come la satira latina di Orazio, “Il topo di campagna e il topo di città” , dove il vernacolo della tradizione  si è coniugato abbastanza bene con  la moderna realtà: “è meglio vivere in santa pace una vita modesta, che vivere nel lusso sempre fra i batticuori!” A coronamento di ciò i piccoli alunni hanno inneggiato e interpretato il canto “ Ginosa quante si bèlle” dimostrando, fin da ora, affetto e amore per il proprio paese. Le sette sezioni della scuola dell’Infanzia “G. Morandi” hanno, straordinariamente, affiancato la salutare vita di campagna al frenetico vivere cittadino, mentre i balli tradizionali si alternavano ai balli moderni con estrema simpatia, lasciando esterrefatto  il pubblico presente alla manifestazione del 4 giugno.  

Gli alunni della scuola Primaria dei quattro plessi scolastici, con i loro docenti hanno svolto ricerche storiche approfondite sulle chiese di Ginosa, sul suo stemma civico, sui mestieri del passato e gli usi e i costumi della tradizione: racconti popolari, risalenti al periodo del brigantaggio, leggende come “Marzo e il pastore”, proverbi, conte, modi di dire  in vernacolo.

E’ scaturito così  un ”dialettario” dove emerge un lessico in disuso ma tornato in voga nel linguaggio delle  giovani generazioni, come dimostrano i social network.

In un anno in cui si svolge un evento universale, quale l’EXPO 2015, dedicato al cibo e ad un’alimentazione sostenibile su tutto il pianeta, non poteva mancare una ricerca attenta sulla conoscenza degli alimenti e l’elaborazione di ricette ginosine, confrontate con i piatti tipici della Romania, dell’Ucraina,…culture che si fondono con quella locale in nome di un’interculturalità presente nelle nostre scuole.  “A tavola non si invecchia” è il nome di un interessante ricettario prodotto dalla Scuola Primaria “G. Paolo II”, mentre con la schiettezza del vernacolo, non poteva mancare  un pizzico di umorismo  con la scenetta simpatica dal titolo “ Oi mmena ce dogghia d’alm”.

Che dire delle ormai usanze  superate di “U matremòggne de na vòlde?”

La promessa, u spusalizie, tutti momenti di un remoto passato, riferito agli anni ’50 ma ormai dimenticato,  quando quindici giorni prima della celebrazione del matrimonio religioso la famiglia della sposa sistemava in bellavista la dote per mostrarla alla suocera e ai vicini di casa. Il corredo, a seconda delle possibilità economiche della famiglia di appartenenza , poteva essere da 6, da 12 o da 15 e, per le famiglie più ricche e benestanti, anche da 20.

E tra le ricorrenze di una volta non poteva mancare  “U Carnevale de na volde” per la quale occasione i bambini hanno ripreso con gioia ed entusiasmo i loro travestimenti per divertirsi con scenette, ritmi  e canti divertenti.

I profumi della gravina di Ginosa, esposti alla mostra didattica, allestita nella palestra del plesso “G. Calò”,  sono stati rappresentati con i meravigliosi tratti cromatici delle stupende immagini in cui la realtà si intreccia con la fantasia dei bambini. I fiori di ginestra, il lentisco, la maggiorana, il corbezzolo, i frutti autoctoni, la vegetazione spontanea del nostro territorio e le pose del falco grillaio, del capovaccaio, del gufo, della civetta e del  corvo imperiale,  hanno ispirato i nostri piccoli artisti, guidati egregiamente  dalla Prof.ssa Fabiola Manzoli, l’ins. Maria De Vietro e l’ins. Tina D’Amelio in un progetto di continuità che ha visto insieme gli alunni dell’Infanzia , della Primaria e della Secondaria di primo grado .

Una gravina ispiratrice di tanta poesia: “ Tra stell’ e canegghiuzz!, Na lacrm’ m’ scenn’ ch’ qualch’ sgghiuzz’…Ah, cara iarvina nostr’, iarvina nostra bell’!,  Quanda cos’ a vist e a sendut’ da quann’ le ginusin’ o’ munn’ so venut’!” Così scrive l’ins. Franca D’Alconzo che è riuscita a trasmettere anche agli alunni, emozioni ed espressioni di una natura vera, sana e piena di valori.

Una gravina di Ginosa, amata e tanto sofferta, ora più che mai perché nessuno può  ammirarla da vicino, dal momento che la strada di accesso  alla Chiesa Madre del  XV secolo, rappresentata in forma spettacolare da un traforo su compensato realizzato dalla 5^A del plesso “G. Calò”, non è più agibile dopo il crollo della palazzina di via Matrice, avvenuto il 21 gennaio del 2014. Le macerie della catastrofe sono ancora  lì a  bloccare il centro storico, rimpianto e isolato dallo sguardo degli abitanti del posto e dai turisti che si apprestano a visitare i dintorni.  Rappresentativo è, a proposito,  il plastico tridimensionale di  compensato e cartapesta realizzato dagli alunni  della Primaria della scuola “G. Lombardo Radice”,  con la collaborazione avuta dal signor Cataldo Ribecco.

In questi giorni  ha trovato spazio, come ormai avviene da anni nell’ Istituto Comprensivo, il Coro polifonico, diretto egregiamente dalla Prof.ssa Maria Palmitesta, che quest’anno con i suoi allievi della Scuola secondaria di primo grado, ha preparato una Fantasia di brani, varia nel genere, nelle voci e nell’armonia. Esibizione straordinaria di voci accompagnate dal flauto contralto, dal violino, dal tamburello. Il pezzo in vernacolo che ha chiuso la serata del 6 giugno si intitola “ Sott’ o ciel nuostr “ scritto da Nunzio Tria con la musica di Francesco Guida e interpretato straordinariamente  dal Coro polifonico dell’I.C.”Calò”.

Altrettanto bravi, il 9 giugno, sono stati i piccoli della Primaria in un  Coro polifonico formato da 30 elementi, provenienti da   più classi dei quattro plessi scolastici  dell’Istituto. Il  repertorio è stato ricco e vario con brani conosciuti e divertenti, curati con l’ausilio magistrale dell’ins. Laura Dragone.

Il ritorno alle danze popolari, tipiche della nostra regione, è stato espresso con estremo candore e particolare entusiasmo dai bambini della scuola “G. Lombardo Radice” dove il ritmo insistente del tamburello scandiva i passi della danza che un tempo era l’unica terapia in alternativa alle medicine.

La varietà dei linguaggi espressivi, la ricchezza dei contenuti, l’alto valore degli intenti, sono stati i temi ispiratori   che hanno fatto da filo conduttore ad ogni tipo di attività , dando prestigio e valore ad ogni manifestazione di festa e di gioia che ha concluso  l’anno scolastico 2014/2015 nell’Istituto Comprensivo “G.Calò”.

Commossa e soddisfatta la Dirigente Scolastica Prof.ssa Maria Giuseppa Alfonso, la quale ha più volte espresso  parole di plauso  ai  docenti che hanno svolto un lavoro egregio con gli alunni, a cui va l’augurio per una crescita sempre più ricca e densa di valori umani e culturali che la scuola in ogni occasione intende trasmettere alle nuove generazioni.

Un grazie particolare viene da tutti i docenti e dal personale dell’Istituto Comprensivo “G.Calò”, alla Dirigente Scolastica, che termina quest’anno scolastico la sua carriera, lasciando nel cuore di ognuno di noi la sua dolcezza, la sua disponibilità e la sua dedizione umana e professionale.

Un saluto ai docenti: Rosanna Cellamaro, Marisa Tocci, Carmela Rosito, Tonino Cristella, Giuseppe Pizzulli,  che quest’anno scolastico si apprestano a lasciare  il mondo della scuola, a cui mandiamo un doveroso ringraziamento per  aver contribuito a formare le nuove generazioni e rivolgiamo  l’augurio più sincero  per un  futuro sereno e altrettanto denso di soddisfazioni.      

Complimenti a tutti e buone vacanze!

                                                                                                

                                                                                                   F.S. Ciriaca Coretti

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