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                  Il RICORDO DEL SIGNOR CATALDO RESTERÀ SEMPRE NOSTRI CUORI

Il  signor Cataldo Ribecco, da poco venuto a mancare all’affetto dei suoi familiari, ha lasciato un enorme vuoto anche presso la scuola  “G. Lombardo Radice”, dove gli operatori scolastici: docenti, personale ATA, famiglie, bambini  lo ricordano  con simpatia ed un particolare rispetto, quello che si deve ad una persona corretta, disponibile, ligia al proprio dovere. Qualità, oggi, molto rare se si considerano i tempi, dove i valori vengono calpestati dal lassismo, dalla noncuranza, dalla voglia del dolce far niente.

Quest’anno scolastico,  sin dai primi mesi di scuola,  nuove figure della Protezione Civile erano stati assunti come vigilanti presso le scuole del territorio, alla nostra scuola erano stati designati il signor Cataldo Ribecco e il signor Giuseppe Giannini, entrambi con la disponibilità di chi pur avendo raggiunto gli anni della meritata pensione, vuole nella vita ancora rendersi utile alla società. Queste figure sono diventate così delle risorse aggiunte  per la nostra scuola. Abbiamo vissuto insieme i momenti della giornata scolastica: l’arrivo dei bambini al mattino e l’uscita da scuola, quando la criticità dei pericoli, il caos urbano, la fretta degli adulti non permette un controllo sereno delle situazioni. Il signor Cataldo, popolare quanto corretto, disponibile quanto gentile, premuroso quanto volenteroso è diventato ben presto il “nonno” e l’ “amico” dei bambini; giorni fa, un mio alunno mi diceva che ricordava un discorsetto fatto all’ingresso della scuola con il signor Cataldo, che spiegava  perché è importante rispettare la Natura.

I bambini lo ricordano così:

Il signor Cataldo era un signore di ottantaquattro anni, di media altezza, capelli bianchi e un paio di occhiali. Portava un cappello e un giubbino blu con su scritto PROTEZIONE CIVILE. Quando lavorava con la colla e il tufo indossava un lungo e buffo grembiulone che arrivava fino ai piedi.

Era severo ma in realtà buono; sgridava  le mamme quando parcheggiavano le macchine al posto della fermata dello Scuolabus; rimproverava i bambini quando non usavano le strisce pedonali per attraversare la strada; si arrabbiava anche quando non andavamo sul marciapiede e correvamo senza renderci conto dei pericoli, ma tutto questo lo faceva per il nostro bene.

Ad alcuni di noi chiedeva di salutare dandogli la mano e lui sorrideva quando lo facevamo.

Aveva la passione di lavorare il tufo, amava la storia locale, perciò ci raccontava che aveva realizzato delle miniature di alcuni monumenti di Ginosa, come la Chiesa Matrice, la Masseria di Girifalco,…

Un giorno è arrivato nella nostra classe con un enorme scatolone, che ha scoperto delicatamente ed abbiamo potuto ammirare una sua “creatura”, come la chiamava lo nostra  maestra, perché ci spiegava che quando una persona crea qualcosa, ciò che costruisce diventa una sua produzione di cui si diventa gelosi. Infatti,  proprio così,  il signor Cataldo ci diceva di avvicinarci con calma   per non  rovinarla. Si trattava di una vecchia abitazione, realizzata con mattoncini di tufo, una grande stanza con un camino al centro ed altri piccoli  oggetti casalinghi, come l’o r c i o l o  che serviva, un tempo,  per contenere l’acqua da bere.

Alcuni di noi hanno conosciuto il signor Cataldo al Centro estivo del 2014 dove ha dato lezioni sulla lavorazione del tufo e anche su come si pratica il giardinaggio.

Un giorno ci ha raccontato che insieme ad un’archeologa è andato alla ricerca di chiese rupestri nella zona della gravina di Ginosa.

A Natale, il giorno della recita,  ha ballato il rap dei Re Magi con noi.

Ultimamente ci stava aiutando a realizzare un plastico della Gravina di Ginosa, che purtroppo completeremo senza il signor Cataldo,  ce la metteremo tutta, per farlo bene come lui voleva.

Ora è in cielo, chissà se insegnerà anche agli angeli a lavorare il tufo!

Noi stiamo rivolgendo ogni giorno una preghiera  per lui, il suo ricordo resterà sempre nei nostri cuori. Grazie signor Cataldo!

 

Il signor Cataldo Ribecco apparteneva, senza dubbio, ad una generazione sana, dai principi corretti, premuroso e coerente con se stesso e con gli altri, una persona come se ne incontrano poche sul nostro cammino della vita, desideroso, pur con l’età avanzata, di concretizzare ogni idea che potesse essere produttiva, efficace e utile al prossimo.

Obiettivo senza dubbio raggiunto, dopo aver colto la reazioni dei bambini, che hanno la facoltà di percepire le persone che sono  a loro  fianco con l’amore e con il cuore!  

 

Gli alunni della classe 3^B della Scuola Primaria “G. Lombardo Radice”

e l’insegnante Ciriaca Coretti

 

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