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Oggi, a scuola, abbiamo celebrato la giornata mondiale dei diritti umani, in modo un po' particolare. Infatti ci siamo collegati in videoconferenza con un ragazzo africano che ha conosciuto la professoressa con il progetto di alfabetizzazione. Si chiama Boubacar Keita e ha ventitré anni. Ci ha raccontato la sua storia. Ha passato la sua infanzia a Kita, in Mali, per poi partire nel duemilaundici, verso la Libia, con un autobus. Arrivato alla meta è rimasto lì per otto mesi a causa della guerra. Ha avuto molta pazienza e di sicuro non è stato divertente! Dopo questi terribili mesi finalmente è partito con una barca carica di gente. Il viaggio è durato quasi una settimana, ovviamente con la paura di non toccare mai più la terra. Per fortuna ha superato anche questa prova! La barca intercettata dalla Guardia Costiera è attraccata a Taranto e Boubakar sceso insieme ad altri ha vissuto per un po’ in Italia. Prima a Laterza, andava a scuola a Ginosa per imparare l'italiano, poi a Massafra, continuando a studiare. Nel duemilaquattordici è partito per la Spagna, un paesino vicino Barcellona, per lavorare con suo fratello. Nuova lingua da imparare! Purtroppo dopo poco il fratello è morto e lui è rimasto con sua sorella e con i suoi nipoti. Attualmente lavora in campagna in un allevamento di maiali. Dopo aver raccontato a noi la sua storia, Boubacar ha risposto alle nostre domande: "Che lavoro fai? Quanti anni hai? Dove vivi?" e tante altre. Alla fine abbiamo suonato e cantato Feliz Navidad e io ho suonato un pezzo di “Tu scendi dalle stelle” con il flauto. Il nipote piccolo di Keita ha approvato le nostre canzoni con bacini volanti e battimani. Infine ci siamo salutati e abbiamo chiuso la videochiamata. È stato un giorno meraviglioso e abbiamo condiviso qualcosa di diverso che rimarrà nel mio cuore.

Vincenzo Surdo 1 C

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