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Ieri, 10 dicembre 2020, abbiamo effettuato una videoconferenza con un ragazzo proveniente dal MALI’, il suo nome è Boubacar. Questo ragazzo per arrivare in Italia ha dovuto percorrere il deserto in mezzo alle guerre arrivando alle coste dell’Africa. Dall’Africa, racconta Boubacar, è salito su una barca e arrivato attraversando il Mediterraneo in Italia precisamente a Taranto. Lui è stato un alunno della Prof. Sileo. Oggi, Boubacar vive in Spagna e lavora in una fattoria, vive con la sorella e i nipoti. Nella giornata Mondiale dei Diritti Umani la nostra classe si è ritrovata ad ascoltare la sua storia, dopo gli abbiamo fatto alcune domande e lui con molta difficoltà nel parlare italiano è riuscito, con l’aiuto della professoressa a rispondere a tutte le nostre domande. Boubacar vorrebbe tornare in Italia dalla Prof. Sileo perché gli manca. Questa esperienza è stata fantastica perché non ho mai visto un ragazzo così gentile ed educato pur avendo avuto un passato difficile, pur essendo lontano dai genitori, Boubacar è FELICE. Alla luce di quanto narrato dal nostro fratello Boubacar, penso che nel XXI secolo non ci dovrebbero essere più distinzioni né di razza, né di cultura, né di lingua, né di etnia perché siamo tutti uguali ed è inconcepibile ancora oggi quindi, che questa povera gente subisca violenze, offese, aggressioni da parte di esseri irrispettosi e maleducati. Ognuno di noi ha i propri diritti e i propri doveri. RISPETTIAMOLI, RISPETTIAMOCI.

Alberto Pizzolla 1C

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